Ecco una lista di cose che mi hanno stupito di più del Canada (o nello specifico di Montréal) o a cui ho fatto più fatica ad abituarmi:

  1. Quando sei al ristorante o in un pub, ti portano il conto non appena hai finito di mangiare o bere. È una cosa che, da ex cameriera, comprendo (il bisogno di liberare i tavoli visto il continuo ricambio), ma che, da italiana, mi dà fastidio. Vedersi portare via il piatto non appena posi la forchetta, e ricevere il conto mentre stai ancora finendo di bere la tua birra sarebbe considerato un gesto estremamente sgarbato, in Italia (ma anche in altri paesi europei, come ho potuto constatare parlando con amici stranieri).
  2. A Montréal c’è una quantità impressionante di senzatetto. Sarà che vengo da una piccola città, sarà che, come molti, avevo una visione idilliaca del Canada, ma il fatto che ci sia un senzatetto che fa l’elemosina ad ogni angolo della strada o a tutte le fermate della metropolitana, mi ha lasciata sconvolta. In Europa e in Italia lo trovo abbastanza normale, visto la maggiore presenza di immigrati irregolari e rom, ma qui non mi capacito del perché ci siano così tanti senzatetto, sorattutto perché non si tratta di stranieri, ma perlopiù di locali. La maggior parte è composta da anziani, poi ci sono anche molti giovani e alcuni con disabilità. Non conosco abbastanza bene il welfare canadese per poter azzardare un giudizio in proposito. Di positivo, tuttavia, c’è che il comune o il governo mette a disposizione molti rifugi e ci sono dei volontari che si spostano per la città per offrire cibo e assistenza medica.
  3. Ci sono intere unità abitative riservate agli anziani autosufficienti in pensione. Montréal è celebre per la sua architettura fatta da immobili a tre, quattro piani privi di ascensore, ma dotate delle caratteristiche scalette esterne, ripide e strette. Molto belle a vedere, ma dopo un po’ mi sono chiesta: e quando si diventa anziani? Come fai a salire e scendere tutti quei gradini ogni giorno? La risposta: esistono dei condomini per pensionati ancora autosufficienti e semi-autosufficienti; sono più moderni e dotati di ascensore.residence-pour-personnes-agees-le-symbiose
  4. Quando entri in un negozio, i commessi ti chiedono come stai. È una domanda vera o retorica? Devo rispondere “bene grazie” o “bene e tu?”? È una cosa che trovo molto carina ma che mi mette un po’ in confusione!
  5. All’entrata della metro c’è un omino che ti dà il giornale. “Métro”, la versione montréalais di “Leggo” ti viene consegnata in mano mentre passi al volo per le porte d’entrata della metro, direttamente da un gentile signore o una gentile signora, perché… non lo so. Evidentemente c’è abbastanza budget per pagare delle persone che facciano questa cosa.
  6. I bambini dell’asilo vengono portati a spasso dalle maestre legati ad un guinzaglio. La cosa che mi stupisce non è tanto il guinzaglio per bambini (idea che riciclerò sicuramente se dovessi avere dei figli), ma il fatto che vengano portati a fare una passeggiata quotidiana per le vie della città. Credo che in Italia servano un milione di permessi firmati e timbrati, per portare in giro dei bambini così piccoli, ma qui è abbastanza comprensibile, dato che le garderies (i giardini d’infanzia) spesso sono molto piccole e non hanno un giardinetto privato. Penso sia una bella cosa, perché oltre a stare all’aria aperta, i bambini imparano fin da subito come muoversi per strada, attraversare la strada, etc. in tutta sicurezza.bambini_al_guinzaglio
  7. Ci sono molti uomini che fanno lavori “femminili” e molte donne che fanno lavori “maschili”. Ci sono molte più donne che guidano i camion, gli autobus, che lavorano nei cantieri o come addette ai lavori stradali, e ci sono uomini che fanno i maestri d’asilo, uomini alla reception degli uffici, e molti più parrucchieri uomini per donne. Se mi impegnassi, sono sicura che troverei anche degli uomini che fanno manicure, pedicure e trattamenti di bellezza.
  8. In centro città, spesso quando entri in un negozio vieni salutato con la doppia forma “Bonjour, Hi” perché sia il cliente a scegliere quale lingua utilizzare. Nonostante il Québec sia una provincia a prevalenza francofona, a Montréal vivono molti anglofoni e stranieri che non parlano francese, ed ecco il perché di quest’usanza così cortese – per non imporre una lingua al cliente e non metterlo in difficoltà se non parla francese. A quanto pare, è un’espressione caratteristica di Montréal, anche se non tutti l’apprezzano. Il problema è che, a volte, ti viene da rispondere allo stesso modo “bonjour, hi” mettendo così in crisi la commessa!636031965480477621816498614_bonjourhi
  9. Nelle farmacie puoi comprare riviste, patatine e cioccolato. I famosi “drug store” all’americana ci sono anche qui. Può capitare quindi di andare in farmacia per comprare delle vitamine o un antipiretico, ed uscire con una stecca di Toblerone o una granita.slushies
  10. Ognuno è libero di esprimere la propria personalità senza essere giudicato. Le persone si tingono i capelli di colori bizzarri e indossano ciò che gli pare e piace, fregandosene di quello che gli altri potrebbero pensare. alisister-2016-new-arrive-men-women-s-legging-pants-3d-print-pizza-slut-breaking-bad-funny
  11. Le persone fanno la coda e aspettano pazientemente. Per ore. Ci sono dei ristoranti dove, ogni giorno, la gente fa la fila per mangiare, e arrivano ad aspettare anche diverse ore. Non contenti di fare già la fila per l’autobus, la metro, l’ascensore, loro stanno lì fuori ed aspettano tranquilli, che ci sia sole, pioggia o neve. A volte si tratta di ristoranti celebri per le loro specialità, altre di semplicissimi pub che non hanno nulla di speciale. Oggi il treno della metro si è fermato per un guasto: le porte sono rimaste chiuse e non è stata data alcuna comunicazione per quasi dieci minuti. Io dopo due avevo già le palpitazioni (“Cosa succede? Perché non dicono niente? Arriverò tardi al lavoro? Sarà un attacco terroristico?!” – e fortuna che non sono claustrofobica), mentre le altre persone attorno a me se ne stavano sedute tranquille, continuando a leggere o chiacchierare. Qual è il segreto di tutto questo sangue freddo? Forse il punto numero 12?
  12. Secondo fonti attendibili, l’erba costa molto meno del tabacco. L’uso di cannabis per scopi ricreativi sarà legale in Canada a partire dalla prossima estate, ma già da ora sembra esserci un atteggiamento molto, molto liberale. Fa meno male alla salute e al portafoglio.