Brothers: A Tale of Two Sons è un gioco del 2013 sviluppato da Starbreeze Studio e pubblicato da 505 Games.

È un gioco di avventura caratterizzato da una trama essenziale, ma dagli intensi risvolti drammatici.

Il gioco parte subito dopo un breve video con il quale entriamo nel vivo della storia: Naia e Naiee sono due fratelli orfani di madre (morta affogata davanti agli occhi del figlio minore) che rischiano di perdere anche il padre a causa di una misteriosa malattia. Lo sciamano del villaggio li manda in missione alla ricerca di una cura e i due giovani fratelli partono all’avventura.

Da qui il giocatore viene fatto familiarizzare con la particolare modalità di gioco: i due fratelli vanno azionati simultaneamente (ciascuno con una levetta e un tasto del controller) e non possono mai allontanarsi troppo l’uno dall’altro. Il giocatore, infatti, dovrà spesso farli agire contemporaneamente per aiutarsi a vicenda a compiere delle azioni, come spostare oggetti e scalare pareti, per proseguire il loro percorso. Lo scopo è quello di capire quali siano le abilità dei due personaggi, ovvero: il fratello minore, più agile e minuto, è più adatto a compiere determinate azioni; il maggiore, più alto e forte, e più adatto ad altre. Sta alla furbizia del giocatore applicare sapientemente queste informazioni.

All’inizio, dover muovere due personaggi contemporaneamente potrà sembrare disarmante e magari anche scoraggiante, ma non è necessario essere abilissimi nel multitasking per abituarsi a coordinare i movimenti. L’importante è ricordarsi che il fratello più piccolo si aziona con la levetta destra e quello più grande con la sinistra, pertanto è sconsigliabile non invertire le posizioni dei due personaggi per non andare in tilt!

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Il ritmo non è teso e ci sono frequenti checkpoint dopo le parti più difficili, pertanto c’è tutto il tempo di imparare a coordinarsi e scegliere le giuste tattiche per andare avanti. Il gioco è scarno a livello di missioni secondarie e trofei, ma concentra tutta l’attenzione in una splendida grafica del paesaggio circostante, che potrete fermarvi ad ammirare su delle panchine messe in posizioni strategiche. Montagne, fiumi, rovine medievali, il tutto crea un’ambientazione fiabesca, ma a volte anche quasi grottesca e macabra.

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Inoltre, proseguendo con la storia, impariamo a conoscere i due personaggi: il piccolo è un giocherellone, a volte avventato, mentre il grande sente molto su di sé la responsabilità che gli grava addosso. Tutti e due affronteranno un importante percorso di crescita. Entrambi, inoltre, sono di buon cuore, e infatti si fermeranno lungo il loro cammino per aiutare vari personaggi. Alcuni di essi saranno parte attiva della storia (in positivo o in negativo), altri servono per ottenere i trofei, e altri ancora sono lì per il semplice gusto di aiutarli.

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In tutto questo, c’è da specificare che il gioco è privo di dialoghi! I personaggi, difatti, parlano una lingua inventata incomprensibile, ma è facile dedurre il significato di alcuni scambi di battute. Un’ottima soluzione per ovviare ai costi di localizzazione!

Il gameplay è di una durata massima di quattro ore, pertanto si tratta di un gioco semplice da completare, ma che non si fa dimenticare facilmente. Una lacrimuccia o due scapperà ai più emotivi!